Luca 10,27:
Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso.

QUADERNI DEL 1943
CAPITOLO 112

5 settembre 1943

Dice Gesù:

«Il Signore è con te. Sempre il Signore è con l’anima in grazia.
[312] Dio non si allontana neppure quando il Tentatore si avvicina. Dio si allontana soltanto quando la creatura cede al Tentatore e corrompe l’anima sua. Allora Dio si ritira, perchè Egli non può coabitare col Nemico. Si ritira e come un Padre, non sdegnato ma addolorato, attende che venga la resipiscenza nel cuore della creatura e che essa riannodi il legame d’amore con il Padre.

Dio vorrebbe essere sempre con voi. Se tutti i vostri angeli, numerosi come stelle in cielo, potessero salutarvi colle parole: Il Signore è teco, la gioia del vostro Signore sarebbe completa, poichè Noi desideriamo essere con voi e per questo vi abbiamo creati.

Maria era con Dio e Dio era con Maria.

Le due perfezioni si attiravano e si univano con un incessante moto di affetti. La Perfezione infinita di Dio scendeva, con gioia inconcepibile a voi mortali, a possedere questa creatura. La perfezione umana di Maria: l’unica dei figli dell’uomo che sia sempre stata perfetta, si lanciava incontro alla Perfezione divina per avere modo di vivere.

Sì, l’essere con Dio era la vita di Maria, e nell’ora superstraziante del Calvario e del Sepolcro, quando i Cieli si chiusero[313] sul Morente e sulla Trafitta, la privazione di Dio fu, delle sette spade, la più accesa e trafiggente, tocco insuperabile all’edificio di dolore richiesto dalla Redenzione.

Io ho toccato il vertice del dolore completo dal Getsemani all’ora di nona; Maria ha toccato il vertice del dolore, completo anche in Lei nonostante non sia stata crocifissa materialmente, dal Calvario al momento della Resurrezione.
E il motivo di tale superdolore è uno solo: l’esser privati dell’unione con Dio.

Anche per voi dovrebbe esser così. Ma l’uomo, ormai, trova gravosa l’unione con Noi e non sente quale miseria è la sua quando è privo di Noi. Miseria, cecità, pazzia, morte, ecco cosa è la perdita dell’unione col vostro Signore. E non ci pensate mai!

Se perdete poche monete, un oggetto, la salute, un impiego, un animale, vi mettete in moto per ritrovarli e usate di tutti i mezzi umani e soprannaturali per riuscire allo scopo. Sì, per trovare qualcosa di limitato e caduco sapete pregare. Ma quando perdete Dio non lo cercate. Non vi rivolgete ai miei Santi perchè vi aiutino a ritrovare la via di Dio, non usate delle cure umane per frenare i vostri impulsi. Vi pare cosa di poco conto perdere l’unione con Dio. Ed è la cosa essenziale.

Maria non si separò mai da Dio.

Gli spiriti rimasero fusi in un abbraccio d’amore che ebbe coronamento in Cielo. Questa unione fu la principale forza di Maria, come figlia d’Adamo, perchè in essa trovava la corazza per rendere sè intoccabile dal morso del Tentatore.

Chi è con Dio non è che non veda il male che, come lurido indumento o ripugnante malattia, ricopre tante creature. Lo vede, anzi, con maggiore nitidezza di molti altri, ma la sua vista non corrompe nulla. Dagli occhi il male non entra a solleticare gli istinti covanti nella carne o i malvagi movimenti della mente. Ciò avviene unicamente in coloro che, disuniti da Dio, hanno in sè ospite il Nemico.

L’unito con Dio è saturo di Dio, e ogni altra cosa che non sia Dio resta alla superficie, vento che corruga leggermente la superficie dell’animo e non entra a sconvolgere l’interno. Non solo. L’unito con Dio, veramente unito con Dio, anzichè assorbire l’esterno in sè, diffonde l’interno sui prossimi: diffonde, cioè, il Bene, Iddio.

Sì, è proprio così:
colui che è con Dio ha un potere irradiante, ben più potente di quello di tanti corpi dell’universo sui quali l’uomo ha affaticato la mente e innalzato un monumento di orgoglio. E soprattutto ha un potere soprannaturalmente utile, poichè chi porta il Santo dei santi in sè, e vive di Lui, lo comunica agli altri.
È quello che fa dire: “Costui è un santo”.

Maria ha posseduto alla perfezione l’unione con Dio e con tutte le sue forze ha teso a sempre più fondersi con Esso.

Si potrebbe dire che Maria si annullò in Dio tanto visse di Lui solo.

Ho detto:
Maria trovò in questo la principale forza per rendersi intoccabile.

Non capite le cose a rovescio. Maria, l’Umilissima, non osava neppure lontanamente pensare d’essere la creatura perfetta. Ella ignorava il suo destino e la sua immacolatezza. Conobbe il mistero alle parole di Gabriele e nell’abbraccio nuziale con lo Spirito Eterno. Ma durante la sua giovinezza, etè piena di insidie, - ripeto - trovò nell’unione con Dio la forza. La volle trovare a qualunque costo perchè avrebbe preferito morire cento volte anzichè uscire per un attimo dall’alone di Dio.

Io vorrei che più di tante pratiche, più o meno pie, i miei diletti in specie, gli altri poi, tendessero a questa pratica sovrana dell’unione con Me. Facile e realmente preghiera la preghiera, acceso il cuore, casto il corpo, onesto il pensiero, tutto in voi diverrebbe santo e buono, e la Terra conoscerebbe i giorni nuovi in cui gli angeli potrebbero salutare gli uomini con le parole: Il Signore è con voi


[312] è con l’anima in grazia deve intendersi: è con chi ha l’anima in grazia
[313] i Cieli si chiusero, come è attestato in Matteo 27, 46; Marco 15, 34.